https://www.bertoliluciano.com/silhouette bertoli luciano mandelbrot
top of page
immaginazione più importante della conoscenza

L'IMMAGINAZIONE E' PIU' IMPORTANTE DELLA CONOSCENZA

Galleria Bonioni Arte

So che inserendo a un sistema geometrico un ‘attrattore’ si generano figure complesse allo stesso tempo ordinate. Nella geometria ‘frattale un ‘attrattore da una funzione che se ripetuta porta a un risultato che tende verso un limite irraggiungibile. Es: la radice quadrata con un numero superiore allo zero il risultato tenderà verso il numero uno ma non verrà mai raggiunto. La geometria dei frattali è nata nel 1975 dal matematico di origine polacca Benoit Mandelbrot pubblicando il suo "The fractal geometry of nature" collocò in scala naturale l’omotetia misurando l’omografia tra due spazi affini aventi diverse dimensioni, ossia per auto-somiglianza, definendo alcune equazioni a dir poco rivelatrici.

L’insieme di Mandelbrot svelò molti segreti sulla morfologia, vegetale - animale, di materia semplice e complessa. L’equazione non definì soltanto l’alternativa della geometria Euclidea, ma fu una rivelazione universale, una grande scoperta che ancora non s’esaurisce.

Mandelbrot estese lo stesso metodo equazionale nel mondo della finanza, dell'elettronica e della medicina neuronale ottenendo indiscutibili successi.

frattempo le curve di mandelbrot

Venni a conoscenza dell’insieme di Mandelbrot su una rivista scientifica correlata da poche immagini alla metà degli anni ’80, al punto di rivedere ciò che stavo compiendo col mio lavoro d’artista, in quel particolare momento di grafico e pittore. Ero attratto visivamente dal  groviglio cosmico delle particelle subnucleari, ciò che accade nella fisica quantistica nel processo di ‘Entanglement’, le particelle prima unite, poi separate, il loro comportamento istantaneo seppur lontanissime l’una dall’altra

(il paradosso di E. P. R., la pubblicazione di Einstein, Podolsky, Rosen, l’azione fantasma a distanza come la definì Einstein. Dopo di che: La ben nota equazione di Schrodinger, l’enigma del gatto chiuso nella scatola, inoltre: il mondo quantico di David Bohm: l’affascinante teoria dell‘ordine ‘implicato’, esempio e metafora del pesce nella vaschetta di vetro e l’illusione di un universo specchiato, come fossimo entro un ologramma che il grande fisico definì ‘olo-movimento’). In quello specifico campo visivo, cercavo l’assunto tra intrecci di forme geometriche libere, curve dettate più che altro dall'intuizione, dall'immaginazione, disegnavo forme di particelle in movimento, l’istante che precede (l’aggrovigliare  indissolubile nel loro destino) l’integrità delle particelle ancor prima del processo di ‘Entanglement’.

Sul finire degli anni ’80 inizi ’90, mi impegnai in un ciclo di lavori aventi per tema: 'Frattempo Le Curve di Mandelbrot', immagini supplementari, alternative, rispetto allo scientifico 'Insieme di Mandelbrot' derivate da equazioni matematiche, realizzate al computer e recentemente animate.   

In matematica una curva è intesa come immagine unidimensionale, le mie immagini sono invece geometrie di solidi in vibrazione, non rimane che il derivato ‘frattempo’ cioè: il tempo con il prefisso (fra) - lo spazio di tempo che intercorre tra due fatti. Le mie immagini sono frutto di pura intuizione, di ‘auscultazione matematica’, inventate da un visionario che ama la fisica quantistica, visualizzando ciò che si può soltanto intuire, immaginare, cioè l’origine dell’universo della meccanica quantistica di Niels Bohr e Max Planck. Esteticamente ho accentuato la coloristica, le vibrazioni, la spazialità, tutto ciò che rimane inesplorato se non dall’occhio-mente. L’uso di colori acidi, o nobili, secondo il valore oggettuale a cui mi riferivo, traendone soggetti comparabili sotto un certo punto di vista all'insieme di Mandelbrot, le curve delle particelle quantiche da me disegnate, sono più attinenti a ciò che viene definito: ’variabili nascoste’. La teoria del fisico John Bell nel suo: ‘The big Bell test’ il quale precisò: che la conoscenza meccanica delle particelle subnucleari rimane in parte nascosta per ‘alcune variabili’, cioè conosciamo una parte ma non tutta la parte su ciò che succede nel processo degli Entanglement della meccanica quantistica, analogamente ciò succede anche per la chiaroveggenza umana; ‘la percezione extrasensoriale a distanza’. (dopo di che la smentita del fisico matematico Alain Aspect violando le disuguaglianze di J. Bell sulle variabili nascoste, con un esperimento effettuato in laboratorio attraverso le polarizzazioni di due fotoni dimostrando che l’Entanglement era totalmente svelato, correlando tanti ‘bit’ di memoria da cui il consentire e lo sviluppo dei ‘computer quantistici’ più potenti di quelli attuali dando per così dire l’avvio all'era dell’informazione quantistica; sebbene il suo esperimento era da ritenersi locale.)

Il mio desiderio, molto difficilmente raggiungibile, sarebbe far conoscere i segreti della natura quantistica, portandola visivamente in primissimo piano sul set della vita.   

Ciò che sappiamo fare invece, è far collidere alcune particelle adroni sfracellandoli uno contro l’altro col proposito di far nascere nuova materia.  

Nota: (L’esistenza dell’Inflazione, fase che caratterizzò la violenta esplosione del Big Bang 

spiegata appunto grazie all'azione del bosone di Higgs, particella che fruttò il premio Nobel per la fisica a Peter Higgs e Francois Engler; il bosone identificato al Cern ebbe comunque un ruolo fondamentale conferendo una massa per ciascuna particella elementare. Per contro però esistono lacune nei dati nello studio dell'istituto Max Planck rispetto alla cosmologia Standard). Secondo un vecchio adagio, far nascere nuova materia occorre un dolce tocco d’amore, soprattutto non violento altrimenti è probabile che accada qualcosa di ignoto.

Dell’universo si sa ben poco, nonostante e sebbene il telescopio spaziale Hubble non lo confermi, ma da questi ‘parziali successi’ fra l’altro inequivocabili, rimaniamo attoniti di fronte al grande enigma del cosmo, cercando di conoscerne la funzione; ‘la ragione’! 

Alcuni fisici si spingono a teorizzare addirittura che noi vivremmo in uno dei tanti universi paralleli racchiusi in fantastiche bolle incomunicabili. Si formulano ipotesi, teorie affascinanti più o meno vicine alla realtà, ma solitamente modificate o addirittura stravolte da un giorno all'altro. Ciò che conosciamo dell’universo è limitato e sul sapere ancora più importante dell’infinitamente piccolo ne sappiamo ancora meno. L’ipotizzata energia oscura, la materia oscura, “l’antimateria forse”, in realtà cos'è che conosciamo? Su ciò che non si può vedere, captare, analizzare strumentalmente? Sembra roba da fantascienza con omini verdi a bordo di ufo, eppure signori questa è la fisica emergente, quella contemporanea!

Dismesso l’antiquato ‘Etere’, riposto più volte in archivio, si parla di stringhe, super-stringhe, di scivolose teorie sulla ‘super-simmetria’. Anche se tutto questo m’avvince, mi chiedo legittimamente se queste sono da ritenersi teorie o meta-teorie.

frattempo le curve di mandelbrot
frattempo le curve di mandelbrot

La pittura, in genere l’immagine elettronica, dove tutto sembra immobile e ovvio, non è definito che veramente lo sia. L’artista avveduto nel campo osserva, cerca, immagina, ottimizza concettualmente ipotesi, teorie anche quelle più esotiche, modifica, oppure nega, ciò che fino ieri era ritenuto il verbo. Penso che tra matematica, fisica e arte passi solo una bolla di sapone, e sono altrettanto convinto che la matematica non può risolvere tutto. Allora fra ipotesi e vaghe teorie, il lavoro di alcuni artisti visionari penso non sia assurdo porre un attenzione, ad esempio sui cosiddetti

‘viaggi extrasensoriali o dell’immaginazione’. Qualche dotato può avvicinarsi alla realtà tanto quanto alcune ipotesi di astrofisica contemporanea. L’intuizione creativa, da sempre avversata dall'astrofisica ortodossa nel campo quantico e invisibile della realtà, spero diventi uno dei ‘valori probabilistici’ del ‘sub-spaziotempo’, includendo anche alcuni artisti visionari. Dunque, la domanda importante sarebbe: “Cosa c'è oltre la siepe?”

Leo Licit Urbano  

AFORISMA di Albert Einstein

“L’immaginazione è più importante della conoscenza! Mentre la conoscenza è limitata, l’immaginazione racchiude il mondo”.

bottom of page